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      All'udire il canto Là ci darem la mano, del Don Giovanni, Oh mein Gott, wie ist es schön ! gridai quasi in barba ad un Tedesco, il quale con suono cupo mi rispose un freddo Ia. Oh divino Mozart, tu non hai Patria, è vero, tu poggi tra l'Italia e la Germania, ma se potessi averne una, questa sarebbe l'Italia, i cui figli han solo un cuore capace di comprendere l'effluvio delle tue melodie! Adunque per la facoltà che ebbe il Mozart di unire la melodia all'armonia, il libero canto italiano alla determinazione drammatica tutta alemanna, va collocato nel primo momento del terzo periodo, il quale momento io chiamo dell'unione primitiva, imperocché a formare una fusione compiuta o concreta si vuole quella maggiore copia di mezzi che la Musica è andata acquistando nel seguito.
     
      b) MOMENTO DELL’ANALISI. Nel secondo momento si manifestano due tendenze diverse, due Scuole, l'italiana e l'alemanna, le quali rompono quella sintesi primitiva che offriva il Mozart e generano la divisione analitica, l'una lasciando maggioreggiare il canto libero, la melodia, e l'altra la determinazione drammatica, l'armonia, quantunque ciascuna partecipi del carattere che informa l'altra. Questo momento trova il suo inizio già prima del Mozart nella questione dei Gluckisti e dei Piccinisti, ma si continua di poi sino ai nostri giorni. Io lo considero come posteriore tanto riguardo all'ordine ideale quanto a quello cronologico, perché l'analisi segue sempre la sintesi prima e rozza, e perché dopo il Mozart si costituirono fermamente le due Scuole ed ebbero grande ricchezza di Artisti e di capilavori.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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