Al teatro di Berlino udii una sera con infinito piacere la prima parte del Fausto accompagnata da questa Musica nel modo esposto, e mi fu detto da un Tedesco che la era opera del Principe Radziwill. Ciò mi fece ricordare del nostro Gesualdo principe di Venosa, il quale fu a' tempi suoi un Artista oltre ogni dire riputato. L'espressione di quella Musica mi andò molto a genio, quantunque io stimi che una Poesia cosi perfetta e compiuta com'è il Fausto non sopporti la veste musicale, imperocché in tal caso interviene quel che accade udendo il canto del Conte Ugolino posto in musica dal Donizzetti. Non ostante la bellezza della Musica, l'ascoltatore si ferma per gustare appieno la profondità, l'ardire, la verità delle immagini e delle parole poetiche. È la Poesia che squarcia la veste musicale e vi sforza a maravigliare del Poeta altissimo, che seppe rinvenire forme cotanto sublimi. Adunque, non ostante le melodie che pur s'incontrano, appresso gli Alemanni signoreggia il contrario.
e) MOMENTO DELLA SINTESI CONCRETA. Verdi e Meyerbeer sono le ultime espressioni di queste due Scuole. Essi tendonsi la mano, poiché nell'uno la Musica drammatica è venuta all'altezza maggiore che in Italia fosse mai, e nell'altro v'ha più melodia di quel che comporti la Scuola alemanna. L'uomo che stringerà queste destre sarà l'Artista dell'Avvenire. Il posto è vuoto, e non mai come ora la Musica attese un grande, il quale, con mezzi più ricchi, sia un novello Mozart, e produca quella compiuta fusione delle Scuole in cui l'Arte si acqueterà per sempre.
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