Di osservazioni tecniche il lavoro di M. Scudo non è ricco; delle altre qualità del Critico enumerate di sopra M. Scudo è privo affatto: di sentimento è poverissimo, e la sua Critica si rimane ad un continuo sentenziare francescamente laconico. Così ciarlando sulla Lucia del Donizzetti dice: Le duo entre Lucie et son amant Edgard est plein de passion, surtout l'allegro, qui est devenu pòpulaire. Celui pour baryton et soprano entre Lucie et son frère Asthon est aussi très-distingué. Ricordati, o lettore, delle frasi da conversazione, e ti parrà che M. Scudo faccia conto d'un duetto come d'un costumato zerbinotto. Appresso continua dicendo: Le finale du premier acte se recommande par des qualités de premier ordre(13). Come ben si vede son queste alcune parole generalissime che, potendosi adattare a qualunque sorta di finale, e non individualizzando quel determinato finale, riescono pari al nulla, ed addimostrano la poca fecondità dell'ingegno di M. Scudo. E vivi sicuro che in su questo andare e' procede innanzi, e con un bel garbo regala qua e là le sue, sempre graziose, sentenze.
A volerla conchiudere diremo che la Critica di M. Scudo rassomiglia a quelle bolle di sapone che soffiano i fanciulli ne' loro cannelli. Esse a vederle con que' colori sì gai e svariati ti allettano la vista, ma se vien poi un leggiero sbuffetto di vento a sfiorarle appena, le vedi d'un subito dileguare. Ma questo paragone, acconcio per la seconda parte, già parmi che conceda di troppo a M. Scudo accordandogli il porgere alcun diletto al gusto sensibile del lettore.
| |
Scudo Critico Scudo Critica Lucia Donizzetti Lucie Edgard Lucie Asthon Scudo Scudo Critica Scudo Scudo
|