Pagina (110/218)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E qui M. Scudo si dà sin la pena di raccontare al paziente lettore i saluti fatti al cavaliere, le svenevolezze delle giovanette, che in segreto son prese di amore per lui, ed infine dopo una lunga cicalata, che io peno a ricordare e vieppiù a descrivere, si prende porto, cioè il cavaliere ed una di quelle damine si pongono a cantare quel duetto che M. Scudo sembrava aver messo in obblio. Questa descrizione infastidisce il lettore sì perché riesce estranea al lavoro, come perché sfornita affatto di grazia.
      È questa la Critica di M. Scudo. In verità il lettore ci potrà domandare del perché ci demmo la pena di farne parola; ma noi abbiamo di già espresso il nostro divisamento, e poi intendiamo che M. Scudo ci sia come di occasione per trattare qualche importante questione, come p. e., quel che sia l'originalità, e se il Mercadante abbia o pur no l'originalità.
      M. Scudo non crede il Mercadante di altro degno che di queste poche parole: Musicien instruit et fort habile, mais à qui le ciel a refusé le don de l'originalité. Après avoir marché aussi sur les traces de Rossini, et s'être ingénié à reproduire la manière de Bellini, le voilà qui ambitionne aujourd'hui la triste gloire de M. Verdi. L'opéra d'ELISA E CLAUDIO, son premier succès, est resté son meilleur ouvrage(16).
      M. Scudo ha gettato sulla carta, così per caso, queste poche parole, e va innanzi senza darsi molta pena del Mercadante, e di quel che ha detto. Ma noi vorremo arrestarlo un poco, e mostrargli come in pochissime parole fu fecondo di molti errori.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





Scudo Scudo Critica Scudo Scudo Mercadante Scudo Mercadante Musicien Rossini Bellini Verdi Scudo Mercadante