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      E se ho detto di sopra che il Verdi abolisce spesso e non sempre le ripetizioni, non ho inteso di muovergli rimprovero alcuno con ciò, sapendo bene che le nuove forme dell'Arte per venire a piena maturità han d'uopo di percorrere lungo cammino, di sorta che lo stesso Verdi non procede sino alle ultime conseguenze della sua riforma. Di fatti nella sua Musica ancora vengono conservate le cabalette ripetute due volte, gli esteriori gorgheggi, le variazioni ed altri accidenti della Musica indipendente, e che son proprio di quei tempi in cui il cantante signoreggiava tanto nel Dramma, che si andava in teatro forse unicamente per ascoltare le agilità di quello. Ma le Ere non soprastanno moltissimo ad una forma, esse cangiano, e l'Artista che esegue ora deve farsi innanzi come dipendente dal Dramma. Parecchie forme musicali dopo essere durate più o meno tempo è mestieri sieno smesse, perché a lungo andare riescono invecchiate. Io porto ferma credenza che se i fati consentiranno al Verdi di scrivere nuove Musiche, egli vorrà abolire questi accidenti che rendono ancora incompiuto il suo stile. Una volta che la Musica è indirizzata, come a dire, alla seguela del Dramma poetico, io non so quel che mi significhino le cabalette ripetute ed altro. Ciò è antidrammatico e inverisimile quant'altro mai, e dev'essere abolito per cagioni conformi a quelle che arrecarono seco l'intera trasformazione della Musica primitiva. Il qual fare avvenga che possa durare in se, il che non è, nessuno più del Verdi dovrebbe bandirlo, il quale adesso non risparmiando le gole de' cantanti, a quel modo concederebbe loro alquanto di riposo.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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