Non vi dev'esser momento nella Musica il quale non accenni a questa segreta fatalità che s'insinua in quell'avvenimento, e crea una terribile catastrofe: e ciò la Musica se non può fare sempre con mezzi diretti, lo può con mezzi indiretti, cioè se non può individualizzare quel concetto, può risvegliarlo nella mente dell'ascoltante. Per esempio: se un canto amoroso si leva mentre avversi destini si preparano, lo strumentale con tocchi mesti e sinistri, forse non determinerà interamente quella procella, ma la mente non potrà fare a meno di sospettare che qualche caso spaventevole dovrà avvenire: questo manca alcune volte nel Trovatore, e lo dimostreremo. Io credo che la poca determinazione di caratteri e l'unità rotta alcuna volta nell'Opera rendano il Trovatore non sempre uguale a se stesso.
ATTO I. Adesso ci tocca parlare del modo con cui il Verdi ha rappresentato in Musica il Trovatore. Lungo sarebbe enumerare tutt'i pregi di quest'Opera, ma noi ci soffermeremo a' principali, non trasandando mostrare qua e là i difetti a cui s'intrecciano; ed a fare ciò anche lunga opera si richiede.
Poche e meste note di preludio annunziano che un fatto doloroso si andrà spiegando nel Dramma. Alzata la tela sopraggiunge Ferrando, il quale per tener desti alcuni familiari del Conte di Luna fa il racconto della morte a cui fu tratta una Zingana che porse il veleno ad un bambino, fratello minore del Conte, il quale bambino venne involato dalla figliuola della Zingana. La Musica posta su' primi quattro versi di questo racconto è tessuta in modo, che in ciascun verso si scorgono due sentimenti: la nota rotta e vibrata con cui Ferrando dice abbietta Zingana, mostra il dispetto che gl'ingombra l'animo; ed il modo come varia l'accento su di fosca vegliarda, svela il mistero di cui si cinge.
| |
Musica Musica Trovatore Opera Trovatore Verdi Musica Trovatore Opera Dramma Ferrando Conte Luna Zingana Conte Zingana Musica Ferrando Zingana
|