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      In verità David è dolente come nessuna creatura al mondo, ma il suo è dolore in verun modo agitato, come di un peccatore, il quale conosce per certo che il Dio a cui visse lunga pezza fedele è tocco da grande pietà dell'umano pentimento, e perdona sin coloro che l'ebbero nel maggiore abbominio che fosse mai, solo che essi si riducano ad amarlo; di sorta che nel dolore David si promette un accrescimento grandissimo di bene, e non manca di sperare che ciò gli debba succedere senza fallo. Oltre di questo il dolore proveniente dall'intimo pentimento dell'animo va dileguando a seconda rinvigorisce, perché il peccatore e quanto più si accora, e tanto più sentesi l'animo ricreato ed eretto, e rintegrata in lui la gloria divina, ed egli è, come a dire, successivamente indirizzato alla virtù e redento. A similitudine di colui che piange di una cara persona che perdé o offese, il quale a misura che piange prova un senso arcano di contento, quasi che colle lagrime venisse medesimamente a fondersi l'affanno. La disperazione si conviene a chi domanda cosa della quale va quasi sicuro di non esser soddisfatto, e che sa per niun rimedio poter campare dalla sventura; ma dal Signore non v'è alcuno che disperi ottener misericordia, pure che con cuore umiliato l'addimandi. Per siffatte ragioni il dolore si acqueta, sposasi all'amore, e l'uno prendendo carattere sereno, e l'altro malinconico, nasce dal loro connubio un canto amorosamente mesto. Ma egli è a far differenza tra i teneri sentimenti de' canti sacri, e quelli delle scene profane.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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