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      Ed il Mercadante ha dato al Miserere la misura che potesse ovviare alla monotonia; di sorta che pel beneficio della brevità non mai accade alla frase d'ingenerare la noja. Qualche volta i versetti biblici son ripetuti due volte, il che potrebbe parere ad alcuno che ridondi in vano allungamento della frase musicale, essendo inverosimile nel moderno Miserere la ripetizione de' versetti così, come nel Dramma quella delle cabalette. Ma è mestieri rimuoversi di questo pensiero, per la ragione che segue. Nel pregare che si fa a Dio, e questo fatto ci torna agevole osservare ponendo mente alle altrui preghiere, avviene di frequente che il peccatore trova di alcune parole, le quali, sia chiedendo a Dio il perdono e sia implorando una grazia qualunque, ripete reiterate volte, e non se ne divide mai tanto, che non vi ritorni sopra novellamente, come se elleno fossero la formola del suo dolore, e la preghiera meglio di qualunque altra eloquente; onde conchiudiamo che l'uomo da natura è condotto a ripetere la preghiera, la quale ripetizione par che dia forza, e dica come e con qual calore si domandi una cosa. Per queste cagioni parmi che il Mercadante abbia operato bene adottando la ripetizione, e ancora non ripetendo così le frasi, che pervenissero a produrre lo smisurato. È questo in generale quel che io penso del Miserere del Mercadante; dal quale esame s'inferisce che nel Miserere sarebbe stata molto minor varietà e magnificenza che non vi si rinviene al presente, se il Mercadante l'avesse scritto nel modo dell'antica Scuola, e non avesse prescelta in quella vece la forma ricca, ove s'intreccia il canto isolato e lirico in sommo grado al canto del coro.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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