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      Qui alcune note profondamente basse rivelano davvero l'umiliazione in cui trovasi abbassata l'anima del peccatore.
      Nel sesto versetto, il canto del tenore, m'è paruto di leggere un'amorosa preghiera che manifestasi a guisa di lamento, ma l'esecuzione non essendo stata bella, e la Musica per essere intesa abbisognando di abili esecutori, io son rimasto col presentimento della bellezza del canto, ma non son pervenuto a rendermene chiara coscienza; onde posso affermare ch'è tenero e delicato molto, ma non saprei discorrerne con precisione.
      Sul settimo verso vi è carattere non meno profondo di quello degli altri. Di fatti il movimento e l'andare con cui incomincia adombra la letizia che instantemente implora, e che nel tempo stesso invade di già il cantore pentito; e sul confirma me, la Musica posa in forma sì ripetuta e vorrei dire, martellata, che diviene lucida significazione della forza con cui il peccatore, cupido dell'infinito, chiede s'imprima sul suo animo il suggello della grazia divina. Qui alcuno potrebbe dire, che l'allegro con cui comincia la frase del verso, sia disadatto al senso delle parole, le quali non dinotano mica la letizia, ma solo la chieggono. Ma anche qui io farò prova di difendere il Mercadante, e tengo che egli spontaneamente sia pervenuto a cogliere un senso più intimo alle parole. Di fatti parlando del testo è accaduto indicare la natura serena e piena di confidenza del dolore di David, e ciò perché questi sa che Dio, il quale conosce quanto agevolmente l'uomo scorresse nel peccato, non sta sul rigore della vendetta.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





Musica Musica Mercadante David Dio