E se è vero che l'Attore non si può interamente dispogliare del proprio animo nei tempi moderni, non è manco vero che se ne deve svestire almeno tanto da non porsi in manifesta contraddizione col carattere che incarna. Un'altra qualità di questa falsa tinta è nel ripetere in opposte situazioni, anzi così nella Commedia come nella Tragedia, alcune movenze convenzionali, un certo costante levar gli occhi al cielo e simili. Ritornando al costume di accompagnare col gesto ogni espressione poetica, io dico che cosiffatto manierismo scorda aver la parola di già per se stessa un valore, un significato, un'importanza, onde ella crede mestieri seguirla con gesto pedantesco, anzi che largo. Cosa contraria al naturale è per fermo questo ristoriano gesticolare, e l'Arte se deve allontanarsi dalla Natura, gli è per idealizzarla e non per sconciarla. Or siccome le cose contrarie al naturale sono di necessità convenzionali ed estrinseche, così la Ristori deve cadere assolutamente in tutta quella maniera di forme false, come a dire quadri, gruppi, pose e simili, le quali pose quando durano più del tempo necessario, dimostrano che l'Attrice vede in quell'istante non l'Arte, ma lo specchio in cui il mattino la sua vanità femminile si compiacque lungamente. Il tenere che la parola abbia duopo di essere renduta con simigliante gesticolare, il vagheggiare gli atteggiamenti statuari, farebbe scendere la Ristori dal posto di Attrice a quello di Mima, se già la Mimica non richiedesse eziandio spontaneità, sentimento e calor vero.
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