Amore dell'Arte mi ha fatto dilungare poiché quando l'onda popolare è per essere turbata, credo che sia debito dei Pensatori coscienziosi di non ritirarsi spettatori egoisti ed inerti, ma di accorrere sollecitamente a salvare una massa facile a lasciarsi sedurre. Quanto più forte è il pericolo tanto più nobile è la lotta, più generoso l'ardire, più grande la ricompensa. Io so che al primo udire le mie parole mi si darà del matto pel capo, e forse il mio nome sarà lacerato da bocche oscene, ma verrà tempo che s'intenderà la verità di quest'idee e cesseranno le lodi vacue, irrazionali e declamatorie. Né le mie idee sono solamente mie, imperocché non mi sono ancora abbattuto in un uomo che abbia cuore o mente il quale non sia rimasto offeso dal manierismo della Ristori; ma di poi quasi niuno ardisce opporsi al grido della folla e confessare con fronte alta la propria opinione. Questa pusillanimità è bassa e grandemente nociva non pure all'Arte, ma eziandio alla Vita pratica, poi che abitua alla finzione, e scema nei nobili intelletti il sentimento della loro superiorità sul numero volgare. In ultimo io dico che l'Arte è collegata col carattere dei cittadini, in forma che quando questi sono corrotti da un'Arte estrinseca e manierata, perdono eziandio nella vita cotidiana la spontaneità de' modi, e divengono comici in prima nella forma e dipoi nel fondo dell'anima. Un'Arte alta per contrario educa a forti e nobili sensi. Per tanto, e non pel valore intrinseco della Ristori, io ho tenuto discorso dell'andazzo con cui ella deturpa e prostituisce l'Arte italiana.
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