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      È ormai vezzo di raccomandar il ricordo di sì fausti e lieti avvenimenti a preziosi documenti inediti dell'antica storia de' nostri padri. Io Le offro, dunque, alcuni di questi documenti che non possono perire, poichè ci ricordano una gloria dell'Arte paesana.
      Queste paginette senza pretesa credo saranno citate sempre ne' libri più poderosi, che tratteranno un certo ramo di storia dell'arte. E l'argomento è pieno di gradevole amenità, come si addice all'occasione.
      In certi giorni memorabili della vita, fa piacere di vedersi, trovarsi attorno i veri amici. Forse, quando Le presenteranno questo piccolo libro Ella dirà, non senza una certa commozione, poichè io ben la conosco:
      - Anche Jarro!... Chi se lo sarebbe aspettato?... S'è invitato da sè alla festa di famiglia... E ben venga!
      Nell'offrire l'opuscolo, cui il tipografo cav. Landi ha dato sì nitida veste, degna del suo gusto, a' cari, giovani sposi, Ella dirà loro:
      - Ecco gli auguri rispettosi, che vi manda un mio vecchio amico... E sono sinceri: ci potete contare!
      Ma gli sposi saranno oggi assorti in ben altro. Non cerca auguri propizi chi è già in possesso della massima felicità, chi si sente tutto esaltato da un dolcissimo fremito di poesia, di amore...
      Un solo uomo, un grosso, appassionato commerciante trovò modo di distrarsi il giorno del matrimonio in altre cure. Pensava a' suoi clienti. E scrisse in un cartello su gli sportelli chiusi della bottega:
      - Oggi mi sposo, domani apertura!
      Di consueto si pubblicano, per nozze, Lettere, Epistolari.


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L'epistolario d'Arlecchino
(Tristano Martinelli 1556-1631)
di Tristano Martinelli
Editore Bemporad Firenze
1896 pagine 61

   





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