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      Lo spazio di due regni è riempito dalle bizzarrìe, dai ripicchi, da' puntigli, dalle gelosie, dalle vanità di prime donne e di primi attori: cose che sembrano incredibili ma i documenti ci attestano vere!
      La Regina di Francia, Maria de' Medici, scrive ella stessa ad Arlecchino:
     
      Io prego mio fratello, il Duca di Mantova, di mandarci una compagnia dei migliori comici italiani, che siano costà. Procurate di essere della partita e accomodarvi agli ordini che detto mio fratello giudicherà in proposito e fate che tutti insieme siate a Lione nel mese di settembre.... Io darò gli ordini al mio Tesoriere.... e saprà ben contarvi il denaro pel vostro viaggio, di maniera che voi e la vostra Compagnia resterete contenti. Non mancate dunque, come non mancherò io. Addio. MARIA.
     
      Non lo desideravano soltanto i Re, le Regine, ma perfino i cardinali: e il cardinal Gonzaga gli fa premure perchè vada a Roma, e non ne avverte il Duca di Mantova suo padre, che rifiuta il permesso ad Arlecchino, allorchè questi si presenta a chiedergli comiato.
      Arlecchino è sulle spine, perchè vede sfumare un bel guadagno, e scrive di soppiatto al cardinale per insegnargli com'addolcire il padre, e gli strattagemmi, affinchè egli possa recarsi a Roma.
     
      Subito.... io mi messi all'ordine per andare dove lei mi comandò, cioè a Genova, per menare la Compagnia a Roma, ma prima, per el debito mio, andai a tor buona licentia da S. A. S. et dirgli adio, dove che S. A. intendendo che io venivo a Roma, mi fece una bravata criminale, dove che io restai tuto atonito.


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L'epistolario d'Arlecchino
(Tristano Martinelli 1556-1631)
di Tristano Martinelli
Editore Bemporad Firenze
1896 pagine 61

   





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