Lascia legati ai figli legittimi e ad un figlio, che lo aveva accompagnato in Francia nel viaggio del 1601, e che era nato da una tal Caterina di Parigi.
E, fra gli altri lasciti peculiari dell'Arlecchino Martinelli, c'era questo: che ogni martedì mattina si dicesse per lui una Messa nella chiesa della SS. Annunziata di Firenze, all'altare privilegiato, per liberare la sua anima dal Purgatorio.
E giova credere che a quest'ora sia stata liberata!
Arlecchino morì a 75 anni.
L'attore Pedrolino, suo contemporaneo, recitava sempre a 87 anni; e faceva ridere, dicono: il che crediamo senz'alcuna difficoltà.
Il solo veritiero racconto della Vita di questo Arlecchino è una buona commedia.
Forse non fummo male ispirati a tesser in breve tale racconto. Le buone commedie sono oggi sì rare!
L'EPISTOLARIO D'ARLECCHINO
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(Gli originali di queste lettere sono nell'Archivio Mediceo di Firenze e nell'Archivio Ducale di Mantova)
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Al mio car.mo Tutore M. FERDINANDO MEDICI cittadino principaliss.o della Toscana et patrone assoluto di Scarperia.
Alla Camera segreta di S. A. S.
Sereniss.mo Gran Duca, et mio Tutore osserv.mo
Di Milano alli XI di Marzo mandai a V. A. S. una mia con la polizza del S.re Aless. Beccaria suo Agente della ricevuta delli settecento fratelli carnali che ho ricevuto per gratia di quello che fa la coda a i Gambari, e della Magnificenza vostra che mi diede così buon consigli di levarli dalle mani degli ingordissimi Mercanti perchè stavano in pericolo di pericolare d'un fallibile et infallibil fallimento, et farmi restare da Nespola, o da Sorbola con il.
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