Abiamo fatto pagare 10 soldi che sono 33 di nostri per persona, in 4 comedie abiamo fato Ducatoni 220 in circa, et sobito gionti il tesoriero di S. M. ne diede D.ti 1200 doro, siche le nostre cose sono pasatte meglio di quello che io credevo, dimane noi partiamo per parigi se son buono a servirla in quelle parte che la mi comanda che mi sarà favor singolare, hora io prego V. S. favorirmi et farmi giusticia chel mio privilegio sia ubeditto da tutti et in particolare da quel manegoldo del Riva che tien la piaza affitto chel non vuole che i zaratani metano i loro banchi dove gliano sempre mesi, et sempre costui aspeta ch'io sia partito da Man.a et poi mi fa questo torto di dar fastidio a quello che tiene detto privileggio il qual privileg.o dichiara che nisuno ardisca di molestare detti zarlatani et che possano metere i loro banchi dove più gli pare et piace altro senza pagare cosa alcuna per la piaza. V. S. lega il privil.o che la trovarà che glie così, hora ò auto le tere da quello che tien cura del privil.o il qual mi scrive che detto Riva à otenuto per favore del Magistrato di fare che i Zaratani non metano più i loro banchi in piaza nel suo luoco ordinario questo mi è parso quasi impossibile perchè non lo possono fare di ragione, stante il privil.o di S. A. S. però se glie così prego V. S. Ill.ma a non mancare di fare una bravata per amor mio a quel insolente del Riva et comandargli che lobedisca ancor lui a detto privilg.o che del tutto gliene restarò con obligo infinito, io aviso anco S. A. S. di questo e mando la letera a V. S. che la mi facia gracia di farcela avere che so che laverà a caro per essere alquanto ridicolosa non alaltro, N. S. la conservi in somità di Lione a di 26 agosto 1613.
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