Gov.e con tutti questi signori, ne fecero pregare, et ne accomodò una stanza a sua spesa, et per forza ne anno fatto fare, in publico, quatro Comedie; La prima si è fatto duc.ni sessanta e cinque, la seconda trenta e cinque, la terza per esser festa sessanta, e la quarta sessanta, senza la mancia che si aspetta da questi signori, et habbiamo ricevuto grandi affronti, oltra a quello di Sua Maestà, che subito giunti il suo Tesoriero ne diede da desinare et poi ne sborsò scuti mille et duecento doro, sichè sinhora le cose pasano, come ne sono pasate sempre per altre volte in questo viaggio. Di domani noi partiremo a Dio piacendo per pariggi, se vi bisogna qualche favore in quella corte comandateci alla libera, che noi vi serviamo, come speriamo anche voi essere servito costì per tanto gli facciamo sapere che costì ne stato usatto un'affronto che non vogliono obedire al privilegio che per v.a gratia, mi havete donato, però comandate alli Sig.ri del Magistrato che facciano obbedire, et in particulare quel molto bestia fotuta et mio car.mo inimico di quel Riva, che ha la piazza affitto che non vuole che i ciarlatani metano i suoi banchi sulla piazza ordinaria, ove la sogliono metere sempre, senza pagare mai niente, se non a noi però se desiderate che il privilegio guadagnia qualche cosa, fate che detto Magistrato faccia giustitia, che sia ubedito il nostro privilegio, se no lo potremo adoperare da fare un bastone da comedia. Per adesso non ve diciamo altro, per non vi levare di memoria questa gratia che vi domandiamo, la quale meterete subbito in esecutione, dando ordine al Sig.r Presidente del Magistrato che faccia subito obedire deto privilegio, con che fine per venire a un fine facciamo fine senza fine.
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