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      Infatti, seguì dapprima Italia le vicende assai diverse della dinastia dei Carolingi; ma alla decadenza di quelli, incomincia per le ambiziose voglie dei signori nostri, la lunga serie delle domestiche disunioni. Berengario duca del Friuli e Guido duca di Spoleto si contendono con l'armi la corona d'Italia; il secondo, rimasto vincitore, occupa il trono cui trasmette poscia al figliuolo Lamberto. Sopportavano però mal volentieri gl'imperatori di Germania la perdita di una sì bella provincia ad essi sottomessa fino dai tempi di Carlomagno; altri capi italiani vedevano similmente di mal occhio che si facesse ora loro superiore chi era stato fino a quel giorno loro uguale; e lo stesso Berengario, per avvantaggiarsi sul suo rivale, aveva già innanzi chiamate in aiuto le forze imperiali: facile cosa fu quindi all'imperatore Ottone I soprannominato il Grande, ristorare la sovranità dell'impero nell'Italia settentrionale. Più tardi i suoi successori fecero pruova di estenderla sulla meridionale; e per non incontrare col tempo una rivalità divenuta preponderante nella penisola, attesero a rendere i pontefici più dependenti dagl'imperatori di Germania,
      Appariva per verità a questi giorni la potenza pontificia in poco favorevole condizione; imperciocchè, contenuta fuori dalla supremazia imperiale, lo era dentro da chi aspirava a far risorgere la libertà e lo splendore di Roma, ed un potente nemico ebbero bentosto i pontefici a combattere nella persona di Crescenzo. Erano le risorte glorie del Campidoglio che minacciavano ad un tempo medesimo la potenza imperiale e papale.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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