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      Peggiorarono similmente molti prodotti dell'industria italiana, fra i quali quello delle sete; imperciocchè la Francia arbitraria e gelosa dei profitti che se ne potevano cavare da esperti trafficanti, le tirava ne' suoi magazzini, le accumulava in grossa quantità nei depositi di Lione e d'altre città, ne riforniva dipoi per proprio conto gli Stati esterni, usurpando in tal guisa ai nostri commercianti il lavoro, le spedizioni e i guadagni. Nè era solo il danno delle sete; poichè l'altro vi si aggiunse che tanto fece scadere la canapa e il lino, prodotto principalissimo ad abbondante di alcune terre del regno d'Italia. La qualità loro, massime delle canape che crescono sulle terre del Modenese di gran lunga migliori di quelle degli altri paesi, le faceva ricercare a gara dagli stranieri, e soprattutto dall'Inghilterra, che ne arricchiva i depositi de' suoi arsenali. Proibite le esportazioni per mare dal sistema continentale decretato da Napoleone, sminuì di subito il consueto commercio della canapa e del lino, perchè l'Inghilterra andò a chiedere questi prodotti tanto necessarii alla sua marina agli abitatori delle coste del Baltico e perfino delle più interne contrade della Russia: le compre destinate ai lavori dell'arsenale di Venezia o dei porti marittimi della Francia, tenue compenso ai danni generalmente e da tante parti recati. Peggiorava adunque in Italia il commercio esterno; non poche città mediterranee e marittime, in particolar modo Genova, Bologna, Modena, Livorno e Venezia, siti una volta cotanto fiorenti per industria, per arti marinaresche, per commercio estesissimo e vario, ed alcune eziandio tanto rinomate per gli antichi traffichi loro col Levante; queste città, dove abitavano intiere famiglie di popolazioni non dedite alla coltura delle scienze, delle lettere e delle arti, per le quali richiedesi quiete e stabilità di cittadini, ma disperse tutte sul vastissimo mare, perchè condotte dai loro negozii ad imprendere lunghi e lontani viaggi, ridotte ora a stanze tacite e deserte.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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