Non venire, no, i soldati dell'imperatore per conquistare, ma in qualità di alleati e aiutatori al riscatto degl'Italiani; e solo che questi vogliano dal canto loro sinceramente adoperarsi in aiuto della lega e dell'Austria, vedrassi tosto di nuovo tornare il Bel Paese libero, grande, independente; vedrassi dentro prosperare per fortunati destini, e fuori assicurato, da qualsivoglia nimichevole insulto da una costituzione la quale si confaccia con l'indole, gl'interessi e la mente degl'italiani. Di ciò mandar loro formale assicurazione quel Francesco imperatore, tanto disposto a promettere, quanto saldo a mantenere. Nè egli è poi tale, che domandi rigoroso conto agl'Italiani di quello che abbiano finora fatto, scritto o insinuato contra l'imperiale governo; ma pensare ora soltanto a liberarli dalla indegna soggezione che li aggrava. Non essere infine conveniente, che chi già diede al mondo i primi esempii di civiltà, di dottrina, di arti, di libertà, ora il primo, anzi il solo esempio dia di barbarie, di mezzano sapere, di servitù. Novellamente adunque sorgessero gl'Italiani ad egregii e magnanimi fatti; darebbe loro l'unione la forza, e questa una facile, grande e memorabile vittoria; tornerebbero a far lieta e gloriosa la presente età quelle celebrate imprese, per cui lieta e gloriosa videsi un tempo l'età dei padri loro.
Nè in ciò solamente si contennero le esortazioni mandate dalla lega agl'Italiani per fare ch'essi insorgessero contra la dominazione francese. Imperciocchè, quando le armi dei confederati incominciarono a suonare sui confini medesimi della Francia, e le cose di Napoleone si vedevano in essa precipitare verso un fine poco propizio, insorgeva un Guglielmo Bentinck ammiraglio d'Inghilterra, sventolando le bandiere della independenza d'Italia, e con pubblico bando mandato fuori da Livorno, dicendo: "Levatevi, o Italiani.
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