Confidavano poi, che così ordinata, potrebbe l'Italia sempre più venire migliorando le sue civili, militari e politiche condizioni per mezzo delle solidate istituzioni, portando del resto pazientemente i pochi e passeggeri disagi presenti insino a tanto che fosse venuto il giorno in cui si goderebbero più certi e durevoli vantaggi. Erano totalmente cambiati i tempi presenti da quelli dell'anno 1796, ed alla restaurazione delle repubbliche ligure, partenopèa e cisalpina era oggimai malagevolissima cosa il pensare da senno, chè i moderni popoli, usi alle pompe della monarchia, più facilmente sdegnano la semplicità repubblicana dei tempi antichi.
Poi, i Francesi del secolo decimonono levandosi a combattere con lo stesso ardore per la libertà e la tirannide, pel riscatto delle nazioni e la loro oppressione, per la croce di Cristo e la mezza-luna di Maometto, per la repubblica e l'impero, per Robespierre e Napoleone, avevano finito per rendere spregevole la repubblica, come presto finiranno per far odiare persino il nome di libertà, se non provvede a tempo l'Europa. Parlavasi bensì di elevare a dignità regia in Italia un Melzi od un Pino; ma una tale risoluzione avrebbe allora incontrato gravissime difficoltà, avvegnachè, dopo l'esperienza fattane da Napoleone, ogni altro tentativo di questa sorta poteva parere per lo manco temerario e di difficile imprendimento. Oltre a ciò, una mossa tanto ardita di soldati che si fanno lecito di disporre da sè soli del trono e si ribellano all'imperio delle leggi, cosa che si voleva massimamente evitare in tanta benevolenza di principi stranieri, avrebbe rinnovellate l'esempio dei pretoriani di Roma in tempi differentissimi, e fatto perdere il frutto di sì grandi speranze.
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