Dopo di avere compiuta con la gloria dell'anni la massima delle imprese, egli si reca in mezzo a' suoi sudditi, nella sua capitale, ove sua prima cura sarà di dare alle vostre province una forma di governo soddisfacente e durevole, ed un ordinamento atto ad assicurare la futura vostra felicità. Noi intanto ci affrettiamo a far conoscere ai popoli delle suddette province le graziose intenzioni di S. M., e siamo convinti che gli animi vostri saranno pieni di gioia nel contemplare un'epoca felice del pari che memorabile, e che la vostra riconoscenza trasmetterà alle remote generazioni una prova indelebile della vostra devozione e della vostra fedeltà".
Questo sarebbe stato il momento opportuno, se non di protestare, che a ciò il coraggio in Milano mancava, almeno di fare una solenne dimostrazione di onore civile col lasciare che i Tedeschi operassero le mutazioni da sè; ma la reggenza provvisoria, il giorno appresso (13), s'affrettò di pubblicare un editto, in cui così diceva: "Visto il proclama d'ieri, che dichiara questa contrada definitivamente assoggettata al felice e paterno reggimento di S. M. l'augustissimo imperatore Francesco I, tutti gli emblemi, ec., ec., del governo cessato sono soppressi, e gli emblemi, ec. ec., dell'impero d'Austria sono loro surrogati. La coccarda introdotta dal Consiglio Comunale di Milano e approvata dalla reggenza provvisionale in un tempo che poteva giovare, è interdetta. Negli atti, ec., in capo ai quali le parole Durante la Reggenza provvisionale erano inscritte dal 22 aprile in poi, quind'innanzi s'inscriverà l'anno del regno di S.M. l'imperatore e re Francesco I".
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