Vide Lucca in poco spazio di tempo molto variare le sue sorti. Volendo essa dapprima ricuperare l'antica sua independenza e forma di governo repubblicano in sul principiare del mese di aprile dell'anno 1814 mandò a Parigi due nobili suoi cittadini, Cittadella e Sardi, perchè ne ottenessero il beneplacito dai sovrani alleati. Al tempo stesso, i Napolitani occupatori della Toscana avevano fatto stanziare in Lucca un picciol corpo delle truppe loro; ma quando abbandonarono le terre del granducato, il che, come abbiamo detto, avvenne nei primi giorni di maggio di questo medesimo anno, il popolo lucchese levatosi con un impeto improvviso, e cacciati prima dalla città capitale quei pochi Napolitani che ancora vi erano rimasti, incominciò a far udire il grido di libertà. Radunossi in tumulto il senato, che dichiarò decaduto delle sue funzioni il consiglio di amministrazione provvisoria nominato per ordine di Murat, e creò in sua vece una commissione composta di nove individui, perchè attendessero intanto a governare il paese. Speravano, che il generale Starhemberg, mandato da Bellegarde ad occupare la Toscana in nome del granduca Ferdinando terzo, non avrebbe mancato di dare la sua adesione a quanto venisse in Lucca operato, massime quando si fosse accorto che la mutazione aveva per fine di cacciare prima di tutto dal ducato i Napolitani. Ma gli Austriaci, che niuna cosa con maggior rigore puniscono nei popoli quanto il desiderio della libertà, ed ai quali per conseguenza non piacevano queste commozioni popolari, usciti in buon numero da Firenze, si recarono prontamente in Lucca, risoluti di usare la estrema forza, ove fosse d'uopo, per comprimere il moto, e vi posero dentro guernigione tedesca.
| |
Lucca Parigi Cittadella Sardi Napolitani Toscana Lucca Napolitani Murat Starhemberg Bellegarde Toscana Ferdinando Lucca Napolitani Austriaci Firenze Lucca
|