Nondimeno le sorti dello Stato romano, come quelle del Piemonte, non ebbero aggiustamento definitivo prima dell'anno 1815, siccome meglio a suo luogo diremo; il che avvenne, quanto al primo, per la guerra nata fra l'Austria e Napoli; e quanto al secondo, per il ritorno di Napoleone dall'Elba, che nuovamente commosse a guerra la Francia. Giunto frattanto il papa in Italia, e trattenutosi alcun tempo a dimora in Cesena, sua patria, faceva commissione al prelato Rivarola di prendere possesso di Roma, allontanandone del tutto i Napolitani che seguitavano ad occuparla in nome di Murat, e di proclamarvi l'autorità della santa Sede. Egli medesimo poi vi si recava addì 24 maggio, e faceva in essa il suo ingresso in mezzo a numeroso concorso di spettatori, più che curiosi, al principe loro devoti e plaudenti.
Volendo finalmente i principi collegati rimeritare la cooperazione della poderosa Inghilterra nelle passate guerre contra Napoleone, convennero insieme, che oltre la stazione di Malta, la quale doveva seguitare a rimanersi unita ai dominii della Gran Bretagna, le isole di Corfù, Zante, Cefalonia, Santa Maura, Itaca, Cerigo, Paxo e loro dipendenze, formerebbero in avvenire un solo Stato sotto la denominazione di Stati Uniti delle Isole Jonie; fosse il nuovo Stato posto sotto la speciale protezione del governo inglese, il quale vi manderebbe a reggerlo un lord Alto Commissario. L'ordine dei cavalieri gerosolimitani, vedendosi oggimai scaduto delle sue speranze di ricuperare Malta, richiese il congresso di un simile stabilimento nel Mediterraneo con la restituzione dei beni non per anco venduti, ed un adequato compenso per quelli rimasti nell'isola, cui l'Inghilterra erasi un tempo ingiustamente appropriati.
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