i, potesse l'imperatore ottenere la dittatura per sei mesi, ma non fare innovazione o alterazione nelle basi fondamentali della costituzione; conservata la bandiera nazionale italiana coi tre colori; i ministri responsali degli atti loro; la lista civile dell'imperatore fissata in 20 milioni nelle nostre lire, non comprese in questa somma le dotazioni da assegnarsi ulteriormente ai principi e principesse imperiali; esclusi i principi imperiali dagl'impieghi di amministrazione civile, militare e giudiziaria, dall'esser ministri a portafoglio, ministri di Stato, ambasciatori, vescovi o arcivescovi provvisionati; ma potrebbero, compiuti i 25 anni, comandare le forze di terra o di mare, e salire eziandio ai gradi militari; adottati provvisoriamente i cinque codici di Francia, finchè la commissione legislativa non provvedesse alle modificazioni da farsi; la prima adunanza legislativa sederebbe in Roma, la seconda in Milano, la terza in Napoli, ed ognuna per tre anni; occorrendo in progresso di tempo altre modificazioni alla costituzione, non potrebbero i legislatori occuparsene fuori che per mandato speciale del popolo; l'imperatore risiede in Roma; ma si stabiliranno quattro viceré con residenza nelle quattro città principali d'Italia per farvi cessare le gelosie che potrebbero sorgere di primato o capitale; il principe Eugenio Beauharnais chiamato ad una di tali cariche vicereali; tutti quattro i viceré di nomina dell'imperatore, ed esclusi il principe o principessa erede al trono; conservati i titoli di nobiltà conferiti da 10 anni, i quali però, come anche quelli che verrebbero concessi in avvenire, non potrebbero trar seco esenzioni, abusi o privilegi; appartiene all'imperatore e alle due Camere l'iniziativa delle leggi; irrevocabile l'istituzione del giurì, meno nel caso temporaneo di una dittatura.
| |
Stato Francia Roma Milano Napoli Roma Italia Eugenio Beauharnais Camere
|