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      Nella quale sua deliberazione due grandi vantaggi veniva il re discuoprendo; l'uno, che dal vedere insieme riunite le maggiori schiere ne piglierebbero confidenza ed ardire le minori; l'altro, che più si avvicinava ai confini della napolitana sua sede, più ancora con la propinquità e le armi confermerebbe nella soggezione i scontenti, ed assicurerebbe i fedeli. I generali Pignatelli-Strongoli e Livron, che comandavano in Toscana la guardia reale, ricevettero ordine di seguitare le mosse retrograde dei regii, rendendoli sicuri sul destro lato dagli assalti di Nugent. Ma già apparivano i certi segni della spregiata disciplina; imperciocchè non pochi di quei soldati pruovatì in tante battaglie, o a ciò istigati dai nemici del re che incominciavano a levare il capo in Toscana e nelle Marche, o disperando pei casi sinistri, lasciate le bandiere di Napoli, si erano più volentieri condotti a militare sotto quelle del granduca, e perfino dell'Austria.
      Si ritiravano lentamente i Napolitani prendendo la via di Ancona; li seguitavano di pari passo gl'imperiali per non generare sospetti, e cuoprire le loro essenziali mire. Perciò (queste erano le mire), quando furono giunti a Bologna, li spartiva il generale Frimont in due grossi corpi; il primo, forte di circa dieciotto mila soldati retti da Neipperg, doveva tener dietro a Murat, ma senza pressarlo nè allettarlo con finte dimostrazioni ad una battaglia campale; il secondo, che obbediva ai generali Bianchi e Nugent, o nel quale si noveravano meglio di venticinque mila buoni guerrieri alemanni, oltre i Toscani, valicando i monti e giungendo sollecito a Firenze, aveva carico di riuscire a Foligno; donde, varcati di nuovo gli Appennini a sinistra, romoreggiare alle spalle dei regii, se li raggiungessero sulla strada di Ancona e Macerata, e più oltre accennare agli Abbruzzi.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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