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      Le quali ordinazioni del generale Bianchi, succeduto nel comando supremo a Frimont, non erano però senza grave pericolo; imperciocchè, se Murat fosse stato tanto esperto capitano quanto era animoso, avrebbe dovuto immantinente assaltare e rompere la schiera di Neipperg che stavagli a fronte con forze minori, poscia correre co' suoi vittoriosi contro Bianchi, che veniva di verso Foligno. Non seppe Murat prevedere il disegno del suo avversario; ma l'averlo Frimont pensato, mostra da una banda in che poco conto tenessero gli Austriaci la perizia militare del re; dall'altra, che non indarno avevano essi sperato nei rivolgimenti del regno. Scrivono alcuni che Murat credesse di aver a fare nelle Marche con l'intiera oste degl'imperiali, e che il solo corpo di Nugent incalzasse la sua guardia in Toscana. Adunque il re non aveva esploratori e spie, che fedelmente gli rapportassero le mosse del nemico? Ed inoltre, il generale Strongoli non lo aveva più volte avvertito dei disegni di Bianchi che s'era accozzato a Firenze con Nugent, e per tal guisa ingrossato marciava verso Foligno?(18) Ma Murat, che s'ostinava in pensare che Bianchi non fosse sceso dai monti in Toscana, non prestò orecchio a quegli avvisi, e diede anche il tempo al fortunato emolo suo di arrivare dove aveva voluto. Del resto, il disegno di Bianchi era della massima importanza; avvegnachè sua intenzione fosse di accostarsi agli Abbruzzi, mentre Nugent seguitando per Roma, sarebbe inopinatamente comparso a Fondi e a San Germano.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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