Le cavallerie austriache, cogliendo il destro, parte di quella gente uccisero senza contrasto, parte ne mandarono con la peggio, parte ridussero lacera e prigioniera in potestà loro.
Confortati gli Alemanni da quel primo successo, si misero in punto di fare un'ultima sperienza della fortuna a Montemilone. Siede il villaggio di Montemilone alle spalle di Cantagallo; e chi avesse ora vinto in questo luogo, avrebbe medesimamente in se trasferito quel favore di cui era padrone Strongoli; avrebbe posto i regii in condizione assai difficile, e forse anco sforzatili ad abbandonare le eminenze acquistate con singolare arditezza. Pertanto gl'imperiali, non perdutisi d'animo per tanti inutili affronti nè per tanti feroci rincacciamenti, si avventarono risolutamente contro gli occupatori di Montemilone. La mossa bene concertata pareva promettere una felice riuscita; ma i Napolitani, i quali anche in quel fatto si condussero da uomini esperimentati alla guerra, fecero stare indietro l'inimico, abbenchè molto in quel menare di mani fierissimo si affaticasse di spuntarla e sloggiare quei forti difensori. Intanto Carrascosa, che se ne stava osservando Neipperg da Osimo, attendeva eziandio ad impedirgli di sprolungare l'estrema sua punta sino al fiume Potenza, dove avrebbe potuto dar la mano a Bianchi. Contuttociò, l'avere questi con facile vittoria trionfato di D'Aquino, fu cagione che con pari facilità potesse minacciare i fianchi dei Napolitani, e rendesse loro impossibile il pensare a conservarsi nei siti con tanta pertinacia di mente e con tanta bravura di mani presi e difesi.
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