E corre tanto più quest'obbligo a me scrittore, in quanto che, essendo io Ligure (di San Remo), altri potrebbe facilmente pensare ch'io mi fossi lasciato tirare al biasimo verso il congresso di Vienna dal puro amore di provincia o di municipio: la qual cosa è al tutto lontana dalla verità. D'altronde, a me importa sopratutto il mettere in chiaro due punti essenzialissimi, che sono, per così dire, come la guida più sicura per indagare il segreto di tutte le seguite trattazioni intorno alla Liguria; il primo, che i principi confederati, massime l'Inghilterra, fecero opera di frenare gl'impeti dei popoli quando non ebbero più bisogno di loro; il secondo, che l'Inghilterra u prima e durante il congresso, la principale istigatrice ad impedire che si ristabilisse la libertà e independenza di Genova, come lo fu due anni dopo a far cessare la libertà e independenza della Sicilia. Vediamone le pruove.
L'anno 1813, essendo la potenza di Napoleone già molto scaduta di forze e di opinioni pei disastri di Russia e per quelli più recenti di Lipsia, la Russia, la Prussia, l'Inghilterra e l'Austria raddoppiarono gli sforzi loro per superare da una parte la fortuna napoleonica con l'armi, dall'altra, per aiutare la guerra dei soldati con le insurrezioni dei popoli. S'adoperarono le esortazioni segrete ed i bandi palesi per tirare a sè l'amore e il soccorso delle popolazioni; ed oggi ancora da molti in Italia si ricordano, tanto gl'incitamenti dati dagl'Inglesi ai carbonari dalla Sicilia ed agl'Italiani da Livorno, quanto le promesse mandate ai Lombardi dall'Austria.
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