L'ufficio nostro č ora compiuto. Noi annunziamo senza dispiacimento al potere che ne fu commesso, allorchč ci sorridevano molto migliori speranze. Continueranno intanto a tenere il luogo loro le amministrative, municipali e giudiziarie autoritā; seguiteranno l'usato corso loro le faccende commerciali. Il popolo dee rimanere tranquillo, ed in questa grave circostanza con un procedere ordinato meritare, non solo la stima del principe che č chiamato a reggerlo, ma l'affezione medesima dei sovrani, i quali in tal guisa fermarono le condizioni sue".
Fatta questa protesta, e dichiarata la loro rinunzia all'ufficio commesso, i membri componenti il governo provvisorio, con deliberata ed onorevole risoluzione comportandosi, rassegnarono i poteri nelle mani del colonnello Dalrymple, e tutti si ritirarono a vita privata. Dairymple pubblicava il giorno dopo, 27 dicembre, il seguente bando: "Il governo temporaneo di Genova eletto dal generale Guglielmo Bentinck a' 26 del passato aprile, avendo in me rassegnata l'autoritā sua, io pubblicamente dichiaro, che il governo anzidetto ebbe mai sempre operato pel bene e per la prosperitā de' suoi concittadini.
Essendomi stato commesso dal principe reggente della Gran Bretagna di consegnare il governo degli Stati genovesi ai governanti deputati a riceverli dal re subalpino, in conformitā delle deliberazioni prese dal congresso di Vienna, le quali assegnano questi Stati al menzionato re, io ordino che tutti gli abitatori dei territori genovesi ubbidiscano alle presenti autoritā amministrative, municipali e giudiziarie, infin che meglio a me sia conosciuta la volontā del re subalpino.
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