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      Squallidi, muti, estenuati volti,
      Di popol rio, codardo, insanguinato (24).
     
      sanno bene o male che discendono dagli antichi padroni del mondo, e sono suscettibilissimi d'infiammarsi nel rammentarsi la gloria di cui già risplendeva il Campidoglio.
      Essi confondono nella loro ignoranza la loro devozione per la Madonna colla loro ammirazione per Romolo; le più minute pratiche di cattolicesimo si congiungono alle tradizioni pagane: e questo popolo in totalità, sembra più forse che non lo è, lontano da quella situazione politica e morale idonea a fargli gustare l'avvenire che gli si prepara. Sta meno qui la difficoltà che nella necessità di premunire questo stesso popolo, in seguito, contro quella guerra sorda e permanente che dovrà sostenere, per parte di tutti coloro che non sapranno mai assuefarsi alle instituzioni ed al senso comune.
      Il gran male delle rivoluzioni consiste nel rovesciare gl'interessi, invece di semplicemente scomporli. E se in Francia si fosse scomposto, nella rivoluzione, una massa assai più considerevole d'interessi, il 31 marzo non avrebbe avuto altro risultato che la momentanea occupazione di Parigi.
      L'affare del papa è grave, gravissimo: non come capo spirituale di un culto, molto meglio conosciuto e praticato a mille leghe da Roma, che nella stessa Roma; non già come potrebbe esserlo altrove qualunque altro sovrano temporale, ma perchè qui la sovranità temporale non può essere sostituita da alcun'altra: e che essa è di un carattere unico, e non può offrirne nè averne un equivalente.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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