Questi peṛ, veduto il tempo non molto propizio a ricominciare le offese da quella parte, e udito anche che il generale Dessaix si era ritirato, abbandonarono immantinente Conflans e andarono a posarsi ad Ḥpital, rompendo un ponte che era sul fiume Arly per trattenere il nemico che li inseguiva. Giunti al fiume gli Austro-Sardi, e non volendo dare comodità ai Francesi di rannodarsi comodamente e prendere stanza sopra la opposta riva, si cacciarono arditissimamente nell'acqua che arrivava loro infino alla gola, e dopo di avere assaltati furiosamente i Francesi, conquistato, perduto e riconquistato l'Hópital, poterono infine riposarsi vittoriosi in quest'ultima terra. I napoleoniani, accordata prima con gli Austro-Sardi una sospensione di offese, si ritirarono di poi subito a Faverges.
Ma lo sforzo principale consisteva nella grossa schiera di Bubna e de la Tour, la quale già si affacciava dalle creste del Cenisio; donde spacciato il generale Saint-Michel per occupare il monte Ginevra ed osservare di là Briancon, i due generali confederati col nerbo maggiore delle genti loro si calavano prestamente nella Savoia per cacciarne al tutto Suchet. Propose allora il maresciallo una tregua, che peṛ non fu accettata dagli Austro-Sardi; i quali andati innanzi con le truppe loro, il giorno 3 luglio entrarono in Chambery. Qui i guerreggianti si partirono in due colonne; delle quali la prima a destra, condotta da Bubna, si congiunse coi soldati guidati da D'Andezeno, e sempre scaramucciando coi Francesi, pervenne fino a Pierre-Chàtel sul Rodano; la seconda a sinistra, in cui si erano collocate le maggiori speranze, comandata da de la Tour, si difilava verso Grenoble.
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