Quindi, determinata prima la linea di confine per gli Stati sardi da Ginevra fino al mare Mediterraneo, il trattato accordava e riconosceva nello stesso re di Sardegna la protezione armata del principato di Monaco, che nell'anno precedente era stata consentita alla Francia(28). Fu poscia stabilito, che dei 700 milioni di franchi imposti alla Francia come contribuzione straordinaria di guerra, e destinati ad afforzare la linea di difesa militare degli Stati confinanti, dieci questa potenza ne pagherebbe al Governo sardo, perchè potesse guernire o afforzare i più deboli lati della sua frontiera verso la Francia; con che fu riedificata la fortezza di Exilles, ed altre meglio munite; pagherebbe inoltre altra somma da fissarsi per indennità dovute ai particolari individui dei paesi innanzi aggregati all'impero francese, ed ora restituiti agli antichi loro padroni; somma che, riconosciuti i titoli legali degli esibitori, venne fissata a 25 milioni di lire. Fu convenuto, che di questi 25 milioni il re di Sardegna percepirebbe la parte che gli era dovuta non solo pe' creditori delle province di Piemonte, ma per quelli eziandio del ducato di Savoia, della contea di Nizza e del Genovesato.
Tali furono le disposizioni dei principi confederati principalmente rispetto a Vittorio Emmanuele; nelle quali evidentemente si conosce che presero di mira di dilatare il suo dominio per farlo stare al sodo in un avvenimento di guerra contro la Francia: ed allo stesso fine il principe piemontese conchiuse da lì a poco un trattato di alleanza con l'Austria, per cui in caso di guerra, si obbligava di unirsi all'imperatore con un esercito di 20,000 soldati.
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