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      Quando poi le tracce di quel male furono del tutto scomparse, e già i corpi inclinavano a convalescenza, chi tuttavia spaventato da fantasime orrende fra rotti e affannosi sonni trapassava penose le notte, o malinconici i giorni traeva, o stupido quasi restava e la memoria delle anteriori cose perdeva, o scemo di vigoria, inutile a sè stesso ed agli altri giaceva; miserabili segni dei patiti assalti e della conseguente prostrazione di forze.
      Pronta la pietà dei ministri di Dio e l'assistenza dei ministri di salute verso i contaminati; efficace l'amorevolezza dei parenti, maravigliosa quella dei servi, lodevolissima la provvidenza del pubblico e la carità dei privati in caso di tanta commiserazione. Nè voglio lasciar avvertire, che la nostra specie in tutti i tempi eccessiva così nel compassionare come nel mirare con indifferenza le mondane miserie, anche in quella occasione sempre conforme a sè stessa mirabilmente rifulse. Epperò nella medesima casa, e presso a quella schifosa mescolanza di materie e di corpi languidi, estenuati e vinti quasi dalla malattia, alcuno florido, gagliardo e nello stato di perfetta sanità vedevi talvolta darsi in preda ai piaceri immoderati, ai sollazzevoli passatempi, alle intemperanze di ogni maniera, specialmente delle lascivie e del bere, ed al gozzovigliare, ed al trascorrere ne' cibi grassi e succolenti: contrasto singolare, e nondimeno assai gradito, di una natura viva con un'altra natura morta. Durò la pestifera infermità oltre a sei mesi, ed ebbe l'ultima sua fine il dì 7 del mese di giugno dell'anno 1816. Più di settecento videro in Noia l'estrema luce del giorno per effetto di quella tristissima sventura; altrettanti, benchè appestati alcuni in superior grado, guarirono.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





Dio Noia