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      Avrebbero certamente potuto i cardinali medesimi rinunziare spontaneamente a tali privilegi; ma queste spogliazioni per propria volontà o provengono dal generoso sentire dell'animo, o come bene lo afferma il dotto scrittore già prima citato, dalla riflessione maturata dal retto e continuo osservare delle cose di questo mondo. Ora, il pretendere che altri per obbedire ad un generoso moto dell'animo liberamente si spogli di ciò che ha da gran tempo e con tanto suo vantaggio goduto, suppone invero una virtù più che umana in chi s'induca ad un tal sagrifizio pel maggior bene della patria; e da un altro canto, mancava veramente ai più dei cardinali, non tanto la pratica delle faccende civili, quanto lo studio degli uomini e dell'arte perfetta del governare: mancava loro sopratutto quella independenza del proprio carattere e quell'alto sentire di sè medesimi, che soli potevano preservarli dalla influenza di un confessore ambizioso, di un segretario interessato o venduto, di un amico imprudente, di un cameriere avido ed astuto. Il solo rimedio adunque che si potesse opporre con qualche utilità a tale inconveniente, quello sarebbe stato, come abbiamo detto sopra, di proclamare e far adottare negli Stati pontificii il principio cotanto salutare della responsabilità; ma anche a questa risoluzione ostavano le solite paure del papa e dello stesso Consalvi. Che farà il gabinetto di Vienna ad un provvedimento tanto insolito della corte di Roma? Che diranno i principi italiani impotenti a contenere il fremito dei popoli loro, quando questi vedano adottarsi miglioramenti civili e politici in Roma?


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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