Effettivamente, Bologna, Ferrara ed altri siti importanti della Romagna, staccate dalla santa Sede all'epoca della creazione di nuovi Stati in Italia sul cadere del secolo scorso; Benevento e Pontecorvo, e dipoi anche le Marche, Camerino e loro dependenze rese independenti da Roma sul principiare del presente, richiedevano dal nuovo signore che si avesse un particolare rispetto agli usi, alle leggi ed alle pratiche di governo così favorevolmente fra loro mutate.
Grande era stato in Roma il mal umore dei preti allorchè Pio VII, poco dopo il suo primo ritorno, ebbe nominata una congregazione economica composta di cardinali e prelati, affinchè sulla proposizione del segretario di Stato dessero voto puramente consultivo, specialmente negli affari di legislazione, di amministrazione e di finanza. Il mal umore loro però s'accrebbe ancora di più, quando udirono che stava per pubblicarsi un codice civile, lavoro in gran parte dell'avvocato Bartolucci, antico consigliere di Stato di Napoleone, aiutato da altri dotti giureconsulti romani. I preti in Roma odiavano il Consalvi, perchè lo sapevano amatore di riforme apprese alla scuola di Francia; ma odiavano ancor più l'avvocato Bartolucci, perchè il sapevano dotto, di gran mente e di sentenza assoluta. Non so che cosa essi dicessero in quella occasione del Consalvi; ma spargevano essere il Bartolucci un giacobino, e non potersi aspettare nulla di buono da chi era avverso singolarmente alla religione e a' suoi ministri. Bartolucci che li conosceva, lasciava dire, sorrideva in atto di compassione, e frattanto tirava innanzi colle savie riforme; Consalvi stimolava; Pio VII appruovava.
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