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      I preposti ai governi erano detti governatori, e dipendevano dai delegati, i quali alla loro volta dipendevano dai dicasteri superiori; ma per una eccezione di puro favore che s'accordava col più facile disbrigo degli affari interni, i governatori della Comorca di Roma corrispondevano direttamente colla segreteria di Stato residente nella metropoli. Si regolò parimente l'amministrazione della giustizia pei tribunali chiamati a giudicare nelle cause tanto civili che criminali. Fra le buone disposizioni adottate nelle regole per le cause civili, meritano di essere particolarmente avvertite, in primo luogo l'obbligo di servirsi nei litigi della lingua italiana, onde potesse ciascuno, diceva il pontificio rescritto, senza velo di clausole espresse in un linguaggio ignoto, conoscere lo stato e l'andamento de' proprii affari; in secondo luogo, l'obbligo similmente significato a tutti i tribunali dello Stato romano, che dovessero in avvenire motivare le loro sentenze. Fra le riprovevoli, sono da ricordarsi il ripristinamento di un gran numero di tribunali eccezionali, e pessimi fra tutti, i tribunali ecclesiastici.
      Nel codice di procedura civile dichiaravasi formalmente, ch'esso " soltanto regolare il corso dei giudizii nelle cause civili e profane, ad eccezione di quelle che per ragione di materia o di persone spettassero propriamente al fôro ecclesiastico, per le quali dovevano rimanere ferme le pratiche e forme in uso nelle curie e tribunali ecclesiastici". Questo ostinarsi a' dì nostri a voler risuscitare certi abusi del codice criminale antico, certe leggi e pratiche buone tutt'al più per l'età del medio evo, ma insoffribili nella nostra; quel volere nuovamente conferire certi privilegi ripruovati a particolari persone o classi, la prerogativa soprattutto accordata ai cherici di essere giudicati da un tribunale tanto diverso dagli ordinarii, e nelle condanne toccare essi un grado di pena minore che i laici, era veramente esempio di assoluta barbarie.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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