Non si palesarono con tutto ciò i commissarii italiani tanto scortesi, che non si arrendessero alle dimande di non pochi intercessori, fra i quali lo stesso re Luigi XVIII, che di alcuni capi bellissimi e finissimi mostrava gran desiderio di arricchire i musei della sua città capitale. Ciò faceva egli, non tanto per soddisfare ad un suo naturale talento di amare ed ammirare le grandi cose, quanto per compiacere alle premure degli artisti parigini. Ne richiese amorevolmente il papa e Canova, che non meno amorevolmente risposero. Quantunque, come abbiamo già detto sopra, il mandato dei commissarii italiani fosse, non di lasciare, ma di riportare ciò ch'era nostro, pur tuttavia molti quadri preziosi, molte statue assai celebrate, molti testi a penna rarissimi e di gran pregio di autori greci, latini e italiani, ed una intiera collezione di cinquecento medaglioni antichi assai ricercati, o leggermente dimandati od anche solo indicati, furono dai legittimi possessori, e da chi in Parigi rappresentava le parti loro, generosamente donati; ed oggi ancora questi monumenti insigni dell'arte antica, per un atto di speciale munificenza d'Italia, degno che se ne faccia menzione nelle storie, crescono lustro e vaghezza alle rive della splendida Senna.
N'ebbe il merito primo e più incontrastato la magnificenza romana, la singolare bontà di Pio VII e del suo ministro cardinale Consalvi. Lasciò Canova in Parigi, oltre a varii insigni lavori d'antico scalpello, la statua colossale del Tevere, rispondente a quella del Nilo, l'altra statua pur colossale della Melpomene, statue di oratori greci e imperatori romani, ed un busto rarissimo di Omero; lasciò cinquanta all'incirca preziosissimi quadri di scuole nostrane, fra' quali quattordici del Perugino, otto del Guercino, tre assai pregiati di Annibale Carracci, e parecchi altri del Guido, dell'Albani, di Paolo Veronese e di Gherardo delle Notti.
| |
Luigi XVIII Canova Parigi Italia Senna Pio VII Consalvi Canova Parigi Tevere Nilo Melpomene Omero Perugino Guercino Annibale Carracci Guido Albani Paolo Veronese Gherardo Notti
|