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      Riebbero anch'essi i Piemontesi e i Genovesi i libri, i manoscritti, le statue, i dipinti, e fra questi quello assai rinomato del martirio di santo Stefano, che fu restituito a Genova; ricuperarono finalmente le milanesi e veneziane terre la maggior parte degli oggetti derubati dai Francesi, quando vennero col generale Buonaparte a gettare i semi della libertà e della civiltà in Italia.
      Regolate nel modo fin qui divisato le faccende interne che più allora premevano, non omisero il savio pontefice e i ministri suoi diligenza alcuna per fare che la signoria della chiesa romana all'antico grado nuovamente ora salisse, e la religione vacillante nella opinione dei popoli per le massime largamente sparse della rivoluzione francese, nel primo suo splendore tornasse, ed in tutto si confermasse. Era perciò richiesto che s'incominciasse dai principi e dalle classi elevate, acciocchè i popoli e le classi minori più prontamente accettassero le proposte cose. La impresa non appariva così alla prima di facile esecuzione; ma Pio non si perdeva d'animo, e per non mancare in principio delle debite cautele, diede cominciamento al pensato edifizio dalla Baviera. Fu pertanto, il dì 5 del mese di maggio dell'anno 1817, sottoscritta una convenzione fra il cardinale Consalvi per la parte della santa Sede, ed il vescovo Haeffelin, ministro plenipotenziario per la Baviera in Roma, per quella della sua corte, in cui s'accordarono fra i due negoziatori i seguenti capitoli: La religione cattolica apostolica romana godrà nei domimi bavari di tutti quei diritti e prerogative che le sono dovuti; saranno in essi due arcivescovi, uno in Monaco, l'altro in Bramberga, ed avrà il primo arcivescovo vescovi suffraganei in Augusta, Passavia e Ratisbona, il secondo in Wurtzburgo, Heistadt e Spira; le rendite delle mense vescovili e loro capitoli e seminari saranno statuite in beni stabili; prenderà il re i necessarii provvedimenti per la pronta fondazione e dotazione di alcuni conventi di religiosi d'ambi i sessi col fine di educare la gioventù, sovvenire dell'opera loro i regolari che con tanta cura attendono al bene dell'anime, ed assistere gl'infermi; nominerà sua maestà gli arcivescovi e i vescovi, sua santità i prepositi dei capitoli; s'obbliga il re a non mai permettere che la religione cattolica e i suoi ministri vengano in qualsivoglia modo molestati ne' suoi Stati o impediti nel libero esercizio del culto; e da un altro lato, acconsente il papa a che s'introducano nell'accordo articoli separati per meglio definire certi punti di ecclesiastica disciplina, sì quanto ai vescovi, sì quanto ai capitoli e seminari(44).


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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