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      Ed infatti, non vedersi chiaramente fin d'ora, aggiungevano, nelle bolle che accompagnano quell'accordo un atto di vera superbia nel ripetere la protesta contra la riunione alla Francia di Avignone e del contado Venesino, come se la intera nazione si fosse fatta rea in quella occasione di un orribile misfatto, e non avesse piuttosto rivendicato un suo antico diritto? E non vedersi in esse certe allusioni esposte con somma accortezza, certa intolleranza manifesta, certi principii opposti a quelli sanciti dalla Carta costituzionale, e che tengono sempre in sospeso gli animi degli acquistatori di robe di conventi o di chiesa?
      Il buon senso degli oppositori aveva in un subito penetrato il vero scopo a cui mirasse il concordato, abbenchè promosso dagli avversarii sotto le apparenze fallaci di quietare le anime timorate, e per essi la quistione era al tempo stesso di opinione religiosa e di finanza: trattavasi per questi tali di difendere le franchigie conquistate dagli antenati loro sui pontefici di Roma, e di non alimentare con l'oro della Francia l'ozio di pochi amorosi servitori del papa. Non ignoravano costoro, che uno dei principali risultamenti della recente trattazione con Roma, come un tempo dell'accordo di Bologna, quello sarebbe di cacciare a poco a poco la falce nelle libertà della chiesa gallicana, alla quale non pochi Francesi eziandio di gran nome e dottrina si mostravano di cuore affezionati; e rammentavano, che nella controversia già prima agitatasi fra l'imperatore Napoleone e papa Pio VII, i ministri imperiali si erano con molto acume di ragionamento valsi appunto dei principii gallicani per contrastare alle affermazioni di Roma, e per fare che l'autorità spirituale oltre i giusti limiti non trascorresse.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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