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      Fu procedimento sommamente onorevole per l'Inghilterra, nota soltanto all'Italia per traffico di popoli, per violazioni di fede, per rapimenti di artiglierie, per calpestamento dei diritti delle nazioni. Poscia giovandosi l'ammiraglio della terribile impressione cagionata negli abitanti e nel dey dalla presenza delle navi straniere, convenne: Restituisse il dey le somme pagategli dal re di Napoli e da quello di Sardegna all'occasione del precedente riscatto; fossero per sempre aboliti i donativi consolari; ma essendo tali presenti oggimai un uso generalmente invalso nelle corti d'Oriente, ammettersi solo da qui innanzi come personali, e non potessero oltrepassare le cinquecento lire di sterlini, che sono dodici mila e cinquecento franchi.
      Continuarono nondimeno le reggenze, a malgrado delle promissioni fatte e dei patti così prontamente consentititi, molestare con le incursioni loro i naviganti. Pertanto, scorsi appena due anni dalla spedizione di lord Exmouth, per decisione del congresso di Aquisgrana, una flotta unita inglese e francese appresentatasi un'altra volta sopra le coste dell'Africa, intimò alle reggenze la più stretta sommissione agli obblighi prima stipulati, e cessassero per sempre dalle crudeltà loro contro i sudditi delle potenze cristiane. Cederono facilmente, come più deboli, Tripoli e Tunisi, e si obbligarono di aderire alle rimostranze dei potentati europei. Ma il dey d'Algeri, o perchè si stimasse più forte dei due primi, o veramente perchè confidasse che nè gli Inglesi nè i Francesi si sarebbero arditi di venirne così subito ad una minaccia di guerra, risolutamente rispose: Stare e confermarsi in lui il diritto di condurre schiavi, o permettere che in piena libertà navigassero i mari, i sudditi di quelle potenze che non vantavano trattati con lui, oppure non mandavano consoli ne' suoi porti, o non gli pagavano esattissimamente i pattuiti tributi.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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