Erano queste le primizie di quella felicità che doveva in seguito venire all'Italia dalla dominazione austriaca! Non mancarono però alcuni, i quali levatisi poco prima in Italia con impeto furioso, e fattisi promotori di sollevazioni di popoli contra la napoleonica signoria, sperando dai governi nuovi più di quello che veramente possono dare, cioè la esenzione da tutte le tasse, e vedute ora venir meno le promesse dei legittimi re, a fronte scoperta sclamavano, essere la fame, i lupi ed il morbo meritata punizione del cielo pei cacciati Francesi tanto si manifestano gli uomini nei giudizii loro discordi ed eccessivi, quando non bene presentono gli avvenimenti futuri, e la ragione non tempera le passioni.
Seguitavano tuttavia i nobili a deliziarsi nelle feste di corte, i governanti a darsi bel tempo, i preti a tuonare dai pulpiti e dagli altari contro i giacobini, i liberi-muratori e i partigiani degli abborriti Francesi che spargevano idee di sovvertimento nei popoli, allorchè parve opportuno l'invocare a salvezza i provvedimenti della religione, e si ordinarono a sollievo dei mali pubbliche preci e processioni. Ma era tutt'uno, poichè i mali non cessavano in tutta l'Italia; seguitarono i nobili a dire che la miseria era invenzione dei male intenzionati, i preti a maladire ai Francesi e ai liberali, la finanza a scuotere le borse con le imposte, e peggio, coi presti sforzati; le popolazioni affamavano, pagavano e fremevano; i più arditi si gettavano disperatamente a partecipare nelle società segrete, e meditavano rovesciamenti di governi.
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