Vi si possono leggere per ordine, tanto le generose proteste de i Genovesi, quanto le astuzie dei confederati, massime dell'Inghilterra, per indurre prima i popoli ad aiutarli con le sollevazioni, ma con animo deliberato di tradirli dopo.
(14) Deduco le suaccennate somme dal registro n.° 2 delle Deliberazioni del Governo provvisorio di Genova, an. 1814, che esiste negli Archivii di quella città.
(15) Il fatto è certo, abbenchè nulla o pochissimo abbiano parlato di queste trattative i contemporanei scrittori, forse perchè la maggiore impresa di Francia felicemente riuscita, presto fece scordare il tentativo d'Italia rimase imperfetto. Pochi cenni intorno a questo fatto si possono leggere nel fasc. 14.° dei Documenti della guerra santa, d'Italia, SOCIETÀ SEGRETE (Capolago, Tip. Elvetica, 1850); ma l'ordine intiero della cospirazione italiana si può meglio vedere nell'opuscolo, oramai divenuto rarissimo, che ha per titolo: Delle cause italiane nell'evasione dell'imperatore Napoleone dall'Elba.
(16) Vedi SCHÖELL Recueil de pièces officielles, t. V e VII.
(17) Il fatto venne in tal guisa narrato a me medesimo ed a più altri dall'ingegnere signor Francesco Scalini, che è il nome dell'animoso giovane, e che vive ora nel Cantone del Ticino. Fu in quella occasione che l'ardito Comasco, scuotendo fortemente il Rossi, che tante scuse adduceva per non consentire al re la levata della legione universitaria, gli disse: "Ohi va pur là, tristo oppositore alla causa d'Italia, che gran partigiano dei nemici della nostra patria ti se' oggi mostrato; ma verrà tempo in cui li darà il ferro italiano la dovuta ricompensa pe' tuoi mali uffizii": funesta predizione, che l'onesto Scalini era allora ben lungi dal desiderare in suo cuore, e certo dal prevedere che si vedrebbe un giorno avverata!
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