E nelle mie lezioni m'imbattei piú di una volta nel fascino. Ma siccome appreso l'aveva per forma senza sostanza, parola senza concetto; cosí lo mirai in passando, ed a lungo andare mi rimasero le idee cancellate o neglette.
Non avendo adunque nella mia fantasia che aria, fiato, fibre, e per maggior mio malanno enti intelligenti, percezioni, idee, e mille altre cose che vennero in capo a quel benedetto LOCCHE, tutto mi parve nuovo, e pieno di maraviglia esclamai: tam aperta nescivi! Poffare il mondo! Io non ci credeva una maledetta. Jettatura? Ah, ridicolezza, buffoneria! Le azioni nostre sono le vere jettatrici: per ovviarle basta solo star nella sua, voleva dire, regolarsi a norma della ragion, della legge. Cosí la discorreva sin'ora. Quant'ero dolce di sale! Apprendeva il nome di fascino per nome vano e chimerico: niuna cosa mi sgomentava, e come se avessi le traveggole agli occhi, m'ho burlato sempre de' jettatori. Vi ringrazio, m'avete alla fine strappata la benda dagli occhi.
Celeberrimi jettatori co' loro malefici influssi infelicitano gli uomini ed attraversano le ben concepite speranze. Spiacemi essermene troppo tardi avveduto. Forse chi sà! meno disgrazie avrei corso, e vivendo tutt'occhi avrei schiato i sciagurat'incontri de' jettatori. Oh quante volte, caro amico, ne ho sentita la violenza, sino a correr pericolo di perder la vita! Qui non si burla. Le rapide occhiate date da me sul vostro libro m'han richiamato alla fantasia lunga serie de' casi accaduti tutti per la forza di quell'ignoto agente, che con grazia chiamate voi Jettatura.
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Jettatura
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