Lo rimembrate? Chi in tanto ne ha scoperta la vera cagione? Niuno per certo. Sarebbe lodevole di negare il fenomeno, che ad occhi veggenti si vide? E sarà giusto negare la jettatura morale, che tutto dí sperimentiamo, quando anche non se ne penetrasse la cagione? Sarebbe stranezza, ignoranza, pazzia. Regola, mi si permetta dirlo, regola, la jettatura, i nostri movimenti, e sino la volontà medesima. Voi per altro ne siete persuaso; non lo sono però questi nostri barbassori. Permettete che per un momento mi distaccassi da voi, e col lume chiarissimo della filosofia facessi loro vedere esservi:
«In vacuo basiliscus antro».
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CAPRICCIO III
Su n'andiamo al metafisico,
Che vedest'insino ad or,
Quanto mai possa nel fisicoIl malefico vapor.
Quel cervello palpitanteIl soggetto ne sarà;
E l'effetto stravaganteSolo lí si scoprirà.
Vuoi veder se dico il vero?
La tua lente prendi su,
L'accompagna col pensiero,
Se vorrai veder di piú.
Quell'imbroglio vascolosoHa nel mezzo un non so che:(38)
Che sia germe luminosoHa creduto un uom di fé.(39)
Egli s'agita, si schiudeE s'accende; non si sa
Per qual magica virtuteSi diffonde qua, e là.
Quelli fili ben sottili,
Che natura li formò,
Son canali tutti eguali,
Per quel lume che creò.(40)
Vedi tu, che convergentiIn un punto van finir?(41)
Là co' moti lor lucentiSon la mente ad avvertir.(42)
Alto qui, per ammirareL'esattezza che vi sta:
Un potere singolareHa la mente su quei là.
Ad un "voglio" ferma e move,
Li scompone tutti ancor;
Ad un "voglio" spinge altroveQuell'elettrico vapor.
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