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      Tante diverse sperienze ed osservazioni ho sopra di voi io fatte, che posso francamente attestare di essere in mio potere con che rintuzzare i vostri attentati, snervare i vostri malefizi ed impedire i vostri fantastici voli. E per darvene una evidente ripruova, ecco che al mondo intero lo annunzio, e per marcio vostro dispetto partitamente ne parlo. Voi, ciò vedendo, vi avrete a rodere di rabbia, vi avrete ad imperversare con meco; fatelo pure, che non mi curo unquanco. Ho finalmente rinvenuto lo scudo incantato, su cui si frangeranno i vostri dardi. Non temo piú di voi, anzi se fin'ora bersaglio fui de' vostri velenosi effluvi, da ora in avanti, mutato l'ordine, voi lo sarete delle mie osservazioni e pensamenti.
     
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      CAPRICCIO VII
     
      Se non vuoi aver paura(88)
      Dell'orrenda jettatura,
      Tu le spille tutte quanteVenti miglia getta innante,
      Né vestir seta, e metalloNon portar,(89) né mai cristallo.(90)
     
      Tira questo a fiocchi a fiocchiIl vapor ch'esce dagli occhi
      Di que' perfidi margutti:
      Sono quelli tutti tuttiDegli effluvi, che son tratti
      Conduttori già ben fatti.(91)
     
      Donne mie, non vi lagnate,
      Come me, se in asso state:
      Siamo noi sicuri almenoMalefizi aver di meno,
      Che quell'oro e quell'argentoSe li port'a cento a cento.(92)
     
      Nice mia, quel rio vaporeFuggirai, se 'n tutte l'ore,
      Senza ferri e senza brine,
      Il tuo molle e biondo crineEd il seno schietto schietto
      Di metalli porti netto.(93)
     
      È piú tempo d'Eremita,
      Una veste m'ho cucita;
      Ora penso li bottoniTrarli tutti sani e buoni,
      Ch'ho veduto l'arso legno


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





Eremita