De' vapori esser sostegno.(94)
Cari miei, s'avete vogliaDi star cheti, e senza doglia,
L'artemisia in quantitateDi portar non vi scordate,
Che vi salva e v'assicuraDa potente jettatura.(95)
Nell'uscir dal vostro letto,
La mattina su del pettoBen tre volte vi sputate;
Quando poi vi pettinateI capei, che son condutti,
Li sputate tutti tutti.(96)
I ritagli ancor dell'ugneChi con cera ricongiugne,
Ed appesi port'in dosso,
La sua pelle salva e l'osso.(97)
E del dattilo il noccioloCon del sale basta solo.(98)
Se sarete in lieta danza,
Io comprendo ch'abbastanzaS'elettrizza quel vapore,
E si spicca con furore:(99)
Piú bisogno avrete alloraChi dal duol vi scampi fuora.
Vi consiglio di portareEd aver tre cose rare
D'un defunto, già parente,
Un po' d'osso o qualche dente,
Che congiunto alli capelliSnerva pur gl'influssi felli.(100)
Quando certi poi sareteDel velen, che già temete,
Ecco qui che manifestoUn rimedio lesto lesto:
Voi farina miel e saleMangiarete in part'eguale.(101)
S'avvien poi ch'andate a gioco,
Siate accorti a prender locoLungi assai da candelieri:(102)
Dalle dam'e cavalieri,
Che van colmi di bitumiE di balsami e profumi.(103)
Non vogliate creder poiUn anello, o pure doi,
Ch'han legato un dïamante,
Vi disgombrin tutta innanteQuella peste acerba e ria,
Senza danno che vi sia.(104)
Molto men che l'erba rutaO l'ortica acut'acuta(105)
Facci' a voi venir le carteCon guadagno d'ogni parte;
L'ho provat' e sono statoTutto quanto sbaragliato.
D'una cosa traggo al giocoIo vantaggio poco poco,
Ed è questa, l'appaleso:
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