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      Nulla pensai alla bellezza de' delineamenti. Un quadro formato a guazzo non può presentare che gli oggetti all'ingrosso: le misurate distanze, i delicati profili appartengono a pitture di diversa specie. Qui forse ritrovaste il poeta; per tale mi ha riconosciuto almeno l'Arcadia, onorandomi fin'anche col possesso delle Campagne Salaminie; ma dirò franco: lo sarei, se non me l'avessero proibito le scienze astratte alle quali mi son sempre applicato. Permettetemi, che cambiando il nome di Fiorenza in quello della mia dolce Patria, perché
     
      Dulcis amor patriae, dulce videre suos,
     
      vi parli qui coi concetti del celebre Petrarca, che si uniformano a meraviglia co' miei:
     
      S'io fossi stato fermo alla speluncaLà dove Apollo diventò profeta;
      Man[duria] avria fors'oggi il suo poetaNon pur Verona e Mantova ed Arunca.
      Ma perché 'l mio terren piú non s'ingiuncaDe l'umor di quel sasso; altro pianeta
      Convien ch'i segua...
     
      Che voglio dire con questo? Intendo dire che i miei capricci non formano cosa che avessero del raro; anzi temo che molte macchie, ed inavertenze forse occorse, li facessero affatto scomparire. Una musa distratta produr non può forbite composizioni. Voi che sapete che
     
      Carmina secessum scribentis et otia quaerunt,
     
      e che del continuo sono io in complicate, astratte e diverse interessantissime produzioni occupato, mi degnarete, lo confido, del vostro compatimento. Se vi saranno poscia di que' che accanitimi contra, sdegnano di accordarmelo, abbiateli per jettatori. Troppo dispiace loro l'esserne stati svelati: vorrebbero addentare, distruggere il liscombro che ha posto a giorno i loro malefizi.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





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