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      S'accende intorno, e 'n vista si rallegraD'esser fatto seren da sí begli occhi.
      Ed altrove:
      Pace tranquilla senz'alcun affanno,
      Simile a quella che nel Cielo eternaMove dal lor innamorato riso.
      (7) I popoli del settentrione sono coraggiosi, industriosi, diligenti, per la robustezza della fibra e per la copia de' spiriti pronti e vivaci che conservano; tutto al contrario gli orientali: questi non innovano, non pensano, non operano. I Siamesi costituiscono la loro felicità in non far nulla. Foe, legislatore degl'Indiani, diceva: «abbiamo occhi ed orecchi; ma la perfezione consiste nel non vedere né sentire: una bocca, due mani, ma la perfezione è che queste membra si trovino nell'inazione». Tanto si è avanzata loro siffatta idea di perfezione, che chiamano l'istesso Ente supremo Panamanack, cioè 'immobile'. Tutto effetto di mancanza di spiriti e di debolezza di organi cagionata dal clima. Quegli'istessi effluvi che colpiscono adunque il cortegiano, feriscono egualmente il mercante, ed infettandol' il sangue, il core, gli spiriti, lo rilasciano, lo indeboliscono, e lo rendono meno coraggioso. Quindi fugge l'industria, l'azzardo, che è quello che ingrandisce il negozio.
      (8) «Povera, e nuda vai filosofia, / Dice la turba al vil guadagno intesa». E ripeterà spesso con affannose voci: «Et mea / Virtute me involvo, probamque / Pauperiem sine dote quaero».
      (9) È noto quanto si dice sull'astrologia giudiziaria. Sonovi de' visionari che vogliono tutto ripetere dagli astri. Il Petrarca cantò: «Il mio fermo destin vien dalle stelle / Non mio voler, ma mia stella seguendo». Sotto una infelice costellazione, spesso si ascolta, è colui nato, se al di lui merito il premio non corrisponde.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





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