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      Chi non vede che coll'abbondanza delle parti che traspirano questi malefici, possano riempire l'atmosfera piú nel luogo vicino che nel lontano, e quindi togliere l'equilibrio per cui la colonna superiore, piombando nell'inferiore, formi i turbini? Non sono questi che una nube presa in mezzo a venti contrarj; se dunque questa diversità di vapore sottile e meno sottile, che scappa da' jettatori, prendesse diverse direzioni per le resistenze che incontra, non v'è cosa piú facile che, trovandosi di mezzo una nuvola, producano i turbini. I fisici non possono certamente negarmelo, come ancora che da quivi ne seguisser le tempeste. Ed ecco perché, vedendo certe figure che poco si confanno al nostro naturale, temiamo che sopravenissero le piogge. Voi sentite spesso dire: sono uscite le grue, l'acqua è vicina. Questo è appoggiato ad una costante osservazione. Voi non ne avete capita fin'ora la ragione. Eccola adesso. Per lo piú i jettatori sono disgustanti, come abbiamo veduto, e perché si è osservato col mal tempo accoppiarsi quasi sempre disgustanti figure, si teme, ad ognuna che se ne vede, del temporale. Ciò si verifica solo quando tali figure sono jettatori. Non vi salti però in capo di crederlo effetto, e quelle cagione: errareste di molto. Questo è effetto di una modificazione suscitata da jettatori nell'atmosfera, che sopravviene; ed è relativa allo stato in cui ritrovasi il soggetto, e per conseguente allo stato dell'atmosfera; e perciò se sarà questa disposta, vedendo i jettatori, dite allora con ragione: abbiamo le grue, mal tempo.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79