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Ma al buon seme d'Adamo la Natura
Di pazïente umor sì poco impresta,
Che il pio consiglio rado assai matura,
Ed apparecchia a sè la mala festaChi passa de l'indugio la misura.
Gli esempii a josa me ne frulla in testa:
Pur dei mille che ci ha nei libri antichiBastimi ch'uno sol ve ne districhi.
Mai ch'io sappia precipite fiumanaAcque più sbriglïate in sè confuse
E più torva piombò d'erta montana,
Di quella che da cento si diffusePievi e castella gran corrente umana,
Quando Pier Cucco, a l'età buje e chiuseFattosi autor di missïon divina,
Traboccò mezz'Europa in Palestina.23
Vi dirà il saggio, e dirà il vero forse,
Che al tramestìo di tanto varie genti,
S'anco di furia vita e averi a tôrseCorresser ferocissime e bollenti,
Di molte il mondo verità s'accôrseIgnote prima a troppo rozze menti;
E scesero da' pigri e rei Baroni
Le terre in mano a più solerti e buoni.
Ma così non pensava Monna Pia,
Fior de le castellane più leggiadre,
Quando pe 'l gran vïaggio di Sorìa
Salir vide in arcion con le sue squadreIl buon Duca Fulberto d'Urgelia
Ch'erale sposo, e in punto d'esser padre:
E nondimen per la nomea che vantaAndava a romper lancia in Terra Santa.
Di che non avev'ella amplessi e baciCoperto e di che pianti il caro ingrato,
Di che vivide lagrime pugnaciIl volto, il collo e il duro acciar bagnato!
«E puoi spegner così - dicea - le faciAnzi tempo d'Imene, e il dì beato
Non aspettando del miglior suo dono,
Lasciarmi a tanta ambascia in abbandono?
«Non è, non è divozïon di Cristo
Che ti move a tradir così tuoi voti:
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